Giovani e fiduciosi. Nella politica pratese il ricambio generazionale appare già avviato e ha portato con sé la voglia di uscire dalla spirale di pessimismo che ha contagiato la città, progettando un futuro fatto di sviluppo e di rilancio. Ne è convinta Benedetta Squittieri, 32 anni, segretaria provinciale del Pd eletta un anno e mezzo fa, alla vigilia della nascita del partito democratico. «Mi ero iscritta al Pds nel 1995 proprio per dare un contributo al cambiamento del Paese e della politica - racconta Benedetta, un passato nella Sinistra giovanile -. Diventare segretaria proprio quando stava nascendo il Pd ha significato realizzare l'aspirazione per cui la mia generazione si è battuta».
Il primo problema di Prato, secondo Benedetta, oggi è la mancanza di coraggio, l'incapacità di credere in un futuro migliore. «Abbiamo trascorso anni di ripiegamento, di paura e di chiusura per effetto della crisi del distretto - dice la segretaria Pd - e non abbiamo raccolto i messaggi di coraggio che arrivavano da alcune aziende che pure hanno continuato a investire e a innovare. Ma sono convinta che sia possibile cambiare marcia, che questa città abbia le risorse, economiche e umane, e anche la progettualità, la capacità e il talento per ripensare il futuro».
Un futuro che «solo la politica può costruire», secondo Giorgio Silli, 30 anni, da tre coordinatore comunale di Forza Italia, imprenditore tessile con la passione per le lingue (parla inglese, francese, russo e spagnolo) e la storia (a Mosca ha fatto un corso sulla storia dell'Unione Sovietica). «Sono entrato in politica per contribuire al cambiamento della città - spiega Giorgio, che guarda alle elezioni amministrative del 2009 per conquistare un incarico istituzionale -, ma Prato deve rendersi conto che il mondo non gira più intorno a una cassa di filato, e deve reinventarsi: non più città monoprodotto, ma investimenti in settori nuovi, come energie rinnovabili e turismo».
Il grande progetto su cui puntare, concordano i due giovani politici, potrebbe essere la riqualificazione dell'ex area industriale Banci. «C'è un progetto del Comune per la trasformazione in centro polifunzionale su cui è possibile cominciare a cercare investitori», dice Benedetta. «L'ex Banci potrebbe accogliere un polo universitario di eccellenza per rilanciare Prato nel terzo Millennio», aggiunge Giorgio.
Accanto al rilancio economico, l'altro grande nodo da affrontare è quello della legalità, legato in particolare alla presenza di una delle più numerose comunità cinesi d'Europa. Un tema che sta particolarmente a cuore a Claudio Morganti, 35 anni, promotore finanziario, da tre anni segretario provinciale della Lega Nord e prossimo candidato alla segreteria regionale. Morganti ha iniziato come "commissario" nel 2003, quando la Lega a Prato rischiava di sparire, ed è stato il primo consigliere comunale conquistato dal partito di Bossi nella provincia pratese (a Vaiano nel 2004), fino a trainarlo al 2,5% nelle ultime elezioni politiche. «La Lega a Prato ha preso voti nei quartieri più degradati della città - spiega Morganti - dove la qualità della vita è peggiorata soprattutto per colpa dei cinesi. In queste zone si vede e si sente il malcontento e l'insofferenza della popolazione, a cui va data una risposta».
(Si.Pi.)
